Acque reflue industriali: come rendere sostenibile il trattamento

Le acque reflue industriali e la loro gestione sono un argomento che interessa tutti: aziende, operatori e consumatori finali. Secondo Lifegate “la gestione dei rifiuti e il trattamento delle acque reflue sono responsabili dell’86 per cento del fosforo totale sversato (2.658 tonnellate), e dell’85 per cento dell’azoto (20.830 tonnellate)”. Numeri troppo elevati e incompatibili con un processo di depurazione biologica di suolo e acque. 

Se hai un’azienda, è necessario portare consapevolezza nella tua impresa per investire in tecnologie innovative, che rendano sostenibili gli scarichi della tua industria nell’ambiente. È importante non solo per le generazioni attuali, ma soprattutto per le future, la cui attenzione ricadrà sempre più sul reale impegno green delle aziende. 

Come puoi orientare le tue scelte alla luce di queste premesse? Ecco alcune informazioni che possono aiutarti. 

Cosa sono le acque reflue industriali

Secondo l’art. 74, lettera h, D. Lgs. 152/06, si intendono “acque reflue industriali tutte le acque scaricate da edifici o installazioni dove si svolgono attività commerciali o di produzione di beni”.

Parafrasando, le acque reflue industriali (chiamate anche acque di scarico o acque di rifiuto industriale) sono acque contenenti sostanze organiche o inorganiche potenzialmente tossiche per l’ambiente e gli esseri viventi, difficilmente assimilabili e smaltibili in un naturale trattamento biologico. 

Richiedono, pertanto, specifici interventi di depurazione, che variano a seconda dello stabilimento di provenienza e della composizione dell’acqua. 

A tutela del consumatore finale e dell’ambiente, l’Unione Europea e l’Italia si sono pronunciate in due casi: 

  • il già citato D. Lgs. 152/06 del “Testo Unico Ambientale”, che definisce i valori massimi tollerati per le varie sostanze presenti nelle acque di scarico; 
  • il Regolamento (UE) 1169/2011, con cui è diventato obbligatorio indicare in etichetta la presenza di allergeni in modo chiaro e inequivocabile. Motivo per cui molti consumatori hanno preferito acquistare prodotti di industrie con trattamento delle acque delle caldaie (o come agenti decloranti) a base ascorbato e non solfito. 

Queste misure, per quanto utili, non sono sufficienti a rendere un processo di depurazione acque reflue sostenibile. Ecco perché le aziende di trasformazione e distribuzione di prodotti chimici, come Brenna Chimica, e i loro ricercatori continuano a mettere a punto tecnologie alternative per ridurre al minimo l’inquinamento delle acque e dell’ambiente.

L’impegno dell’Europa e delle aziende nella gestione delle acque reflue industriali

A oggi, non si può annullare del tutto il carico inquinante delle acque di processo, ma si può, di certo, intervenire per renderle più sostenibili. 

Questo impegno è promosso anche dall’Europa. La Missione 2 del PNRR “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, componente 4 (M2C4), riguarda proprio la tutela del territorio e della risorsa idrica, in cui rientra il riutilizzo delle acque reflue depurate per scopi irrigui e industriali. 

Nel frattempo, si continuano a studiare soluzioni per renderle parte attiva del processo di transizione energetica. Alcuni ricercatori europei hanno dimostrato che non solo è possibile trattare le acque tecnologiche per trasformarle in un effluente che può essere riutilizzato e scaricato nuovamente nell’ambiente, ma anche renderle delle risorse energetiche importanti. 

Il progetto sperimentale, finanziato dall’UE, prende il nome di INCOVER e punta ad abbattere le emissioni di gas serra fino all’80%.

Anche in Italia, in Brenna Chimica stiamo puntando sulla Green Chemistry e soluzioni a basso impatto ambientale, per minimizzare i rifiuti e i reflui nella produzione industriale. Un progetto in particolare si basa su detergenti e prodotti a base enzimatica e peptidica, sviluppati grazie al know-how interno e alla collaborazione con Università ed Enti di ricerca. 

L’Europa si sta muovendo e puoi farlo con lei anche tu. Rendi la tua azienda verde, acquistando prodotti ecologici per il trattamento delle acque di processo

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Fonti: 

https://cordis.europa.eu/article/id/124536-wastewater-treatment-progresses-towards-a-circular-economy/it

https://www.lifegate.it/inquinamento-reflui-industriali

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