Ogni stagione balneare richiede agli addetti al settore un impegno certosino e delicato nel trattamento delle acque delle piscine. L’attenzione non è necessaria solo a inizio stagione, ma per tutta la sua durata, così come indicato nella normativa UNI 10637:2015.
Ecco perché la voce “trattamento acqua piscina” dovrebbe essere spuntata ogni giorno dalla lista degli stabilimenti dotati di questa infrastruttura. Ma quali sono gli aspetti dell’acqua da tenere in considerazione per evitare che diventi torbida o, addirittura, non sicura per i clienti? Vediamoli insieme.
Manutenzione piscina: dal pH dell’acqua alla disinfezione
L’acqua di una piscina è un elemento mutevole perché soggetto a diversi fattori: dal clima, ai fenomeni meteorologici, al sistema di filtrazione.
Ed è questo il motivo per cui la manutenzione della piscina include interventi periodici e giornalieri da rispettare per garantire ai bagnanti un’acqua salubre e affidabile. Sono tre gli aspetti principali su cui soffermarsi:
- il livello di pH, che deve mantenersi leggermente basico;
- la sterilizzazione dell’acqua, mediante prodotti come il cloro (il disinfettante per piscine più utilizzato);
- la prevenzione da alghe e conseguenti batteri e funghi, che rendono l’acqua torbida e il fondo della piscina scivoloso.
Una sinergia tra impianto di depurazione – composto da skimmer, filtro e pompa – ben funzionante e i giusti prodotti per il trattamento delle acque rendono la gestione della piscina più funzionale e, soprattutto, in linea con la normativa. Per evitare spiacevoli sorprese, ecco alcune indicazioni da seguire.
Come regolare il pH piscina
Controllare il valore di pH è importante per evitare irritazioni degli occhi e della pelle e per rendere efficace il ciclo di disinfezione quotidiano e periodico, senza corrodere le pareti o l’impianto di depurazione.
In generale, il pH dell’acqua si divide in tre fasce:
- Acido, compreso tra 0 e 7;
- Neutro, pari a 7;
- Basico, tra 7 e 14.
In una piscina, il valore ideale del pH si aggira tra 6,5 e 7,5, leggermente basico, ma sufficientemente ricettivo per i nostri scopi. Quando l’acqua non presenta un valore di pH naturalmente rientrante in questo range – il che accade nella maggior parte dei casi – possono venire in nostro soccorso specifici prodotti:
PRODOTTO | FUNZIONE | DOSAGGIO |
---|---|---|
pH meno liquido | Liquido acido per la riduzione del pH, quando il valore supera i 7.6 | 100-300 gr ogni 100m³ d’acqua, per ridurre il pH di 0,1 unità. |
pH più liquido | Liquido alcalino per incrementare il pH, quando il valore è inferiore a 7 | 100-300 gr ogni 100m³ d’acqua per incrementare il pH di 0,1 unità |
pH meno granulare | Composto granulare per ridurre il pH | 5-10 grammi per 1 m³ d’acqua |
pH più granulare | Composto granulare per incrementare il pH | 5-10 grammi per 1 m³ d’acqua riducono di circa 0,1 il pH |
Aggiungendo sostanze acide o alcaline all’acqua della piscina, il pH può tornare in uno stato di equilibrio. Ecco perché bisogna misurarlo con frequenza con appositi strumenti, come cartine indicatrici, kit di analisi combinati o tester digitali.
Depurare acqua piscina: la disinfezione con il cloro
Il cloro è il prodotto più usato per la disinfezione dell’acqua, sia nella “clorazione shock” che nella manutenzione quotidiana.
La clorazione shock è un trattamento d’urto, che si esegue all’apertura della piscina (detto anche trattamento iniziale piscina), alla chiusura invernale o durante la stagione, quando nell’acqua si annidano alghe o materia organica da smaltire.
Prima di una clorazione shock è importante misurare il livello di pH e di acido cianurico, per non inficiare la riuscita del trattamento. I prodotti più adatti alla procedura sono:
PRODOTTO | FUNZIONE | DOSAGGIO |
---|---|---|
diclorico granulare | Dicloro granulare a rapida dissoluzione ed effetto immediato, con cloro attivo al 56% | 5-10 gr ogni m³ d’acqua |
calcio ipoclorito | Cloro in pastiglie a base di calcio ipoclorito | 5-10 gr ogni m³ d’acqua |
La disinfezione quotidiana della piscina, invece, è deputata al mantenimento del livello ottimale di cloro nell’acqua, che si aggira tra 0,7 e 1,5 mg per litro. Anche in questo caso, il cloro può essere immesso nell’acqua in due forme: granulare o in pastiglie.
PRODOTTO | FUNZIONE | DOSAGGIO |
---|---|---|
diclorico granulare | Dicloro granulare a rapida dissoluzione ed effetto immediato, con cloro attivo al 56% | 1-3 gr ogni m³ d’acqua |
calcio ipoclorito | Cloro in pastiglie a base di calcio ipoclorito | 2-4 gr ogni m³ d’acqua |
cloro multifunzione | Pastiglie 200g multifunzionali, trattamento con elettrosterilizzatore | 4-5 kg ogni m³ d’acqua |
Tricloro in pastiglie | Tricloro in pastiglie effervescenti da 200g a lenta dissoluzione, cloro attivo 90% | 5-6 pastiglie ogni m³ d’acqua |
Prevenire la formazione di alghe in piscina
Ultimo, ma non per importanza, è il trattamento anti alghe. La formazione di alghe nella piscina non è un fenomeno anomalo: è causata dall’accumulo di polvere, fiori e pollini che si depositano sulla superficie dell’acqua trasportati dal vento o dalle piogge. Ma il problema può avere origine anche dall’utilizzo di acque provenienti da pozzi, invece che da acquedotti, al cui interno si annidano spore già pronte a svilupparsi.
La presenza di alghe è facilmente riconoscibile: l’acqua diventa torbida e colorata, solitamente su tonalità verdognole. Questi segnali fanno scattare un immediato divieto di balneazione e richiedono un intervento di manutenzione tramite alghicidi, come l’alghicida liquido.
Cosa fare per evitare la formazione di questi vegetali?
- pulire quotidianamente la superficie della piscina;
- misurare il livello di cloro e il pH;
- utilizzare prodotti antialghe in fase preventiva.
Ecco una guida dettagliata per eliminare le alghe dalla piscina.
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